Rileggere oggi quest'opera serve soprattutto ad attualizzare la fluida e ancor vivida penna di Morandi, che fu un letterato del Risorgimento e un critico di primo piano nell’Italia postunitaria.
Read MoreRileggere oggi quest'opera serve soprattutto ad attualizzare la fluida e ancor vivida penna di Morandi, che fu un letterato del Risorgimento e un critico di primo piano nell’Italia postunitaria.
I "Canti de la Croara" sono da ritenersi, per molte e giustificate ragioni, tra le più importanti e ricercate edizioni giovanili di Filippo de Pisis.
Nel cruciale 1789, Stagnon si cimenta in questa “opera d’intaglio illuminato” (come recita il decreto di Vittorio Amedeo III) “sur les Uniformes des Troupes de Votre Majesté” e il risultato è memorabile.
La copertina della raccolta Les Paons (Paris, Charpentier et Fasquelle, 1901) si deve a René Lalique, che produce una litografia a colori ispirata al pavone, inequivocabilmente evocativa della gioielleria, ma anche della
Almeno per un paio di motivi la biblioteca dei Morosini Negroni, nobile e influente famiglia svizzera di quattrocentesche origini milanesi, ha rappresentato una preziosa occasione di studio per gli amanti del libro.
La "Cicceide", autentico capolavoro della poesia burlesca ed enigmatica, poema maliziosamente allusivo e godibilmente osceno, uscì per la prima volta, illegittimamente, nel 1688, con attribuzione a Giovanni Francesco Lazzarelli da Gubbio, vissuto
Dobbiamo aspettare il 1579 perché un inglese, Benjamin Sympson, si dedichi interamente ai caratteri di stampa, interrompendo così una tradizione che – come in generale per tutto il mondo del libro –
Orphée, scritto da Jean Cocteau a Villefranche-sur-Mer nel settembre 1925, rappresentato al Théâtre des Arts di Parigi il 17 giugno 1926, pubblicato, sempre a Parigi, dall’editore Stock, nel 1927, è il testo
Parte cospicua della produzione letteraria del piemontese Pietro Isola (1785-1873) risale senza dubbio agli anni del domicilio coatto a Novi Ligure, fra 1833 e 1848, al quale fu costretto in seguito ai
Recensendo nel 1931, sulla rivista «Solaria», La Voie royale, il libro che André Malraux aveva da poco pubblicato per Grasset e che sarebbe stato accolto in Italia, non tra i capolavori, solo
«Edizione bella e magnifica, procurata da Giacomo Scaglia, ricco libraio veneziano, secondochè apparisce dalla dedica ch’egli ne fa a Giovanni Soranzo di Lorenzo. La Vita, benchè sia molto scarsa di notizie, è
Madrid - Nel suo fortunato libro del 1952, l’Aproximación á la Historia de España, Jaime Vicens Vives definì “crisi gravissima” quella sviluppatasi in seno alla monarchia spagnola nei primi decenni del Seicento,