Il nome del marchese Vincenzo Giustiniani riveste indubbia importanza nella storia del collezionismo europeo fra XVI e XVII secolo, come dimostrano la meravigliosa raccolta familiare di opere d’arte e l’influenza esercitata sugli artisti che confluivano nella Roma del primo Seicento. Giustiniani fu dunque collezionista e mecenate, ma non solo. Rivelò infatti vaste competenze architettoniche, una puntigliosa conoscenza della scultura – di materiali e tecniche -, nonché un raffinato gusto nel “formare e ornare” i giardini. L’affascinante complessità di questo incomparabile ingegno traspare appieno dagli acuti e brillanti Discorsi sull’architettura, la pittura e la scultura, che vengono riproposti in questa nuova edizione, con un’appendice di lettere genovesi.
Introduzione di Lauro Magnani